lunedì 15 aprile 2013

Tagliatelle di pasta fresca all'uovo

Tagliatelle di pasta all'uovo con ragù
Tagliatelle di pasta all'uovo
Per rendere un primo piatto sfizioso, a volte basta veramente poco, e le tagliatelle all'uovo fatte in casa sono un'ottima alternativa da sostituire alla comunissima pasta di grano duro. Le tagliatelle non sono assolutamente un piatto difficile da fare nè tantomeno laboriose, in circa 20 minuti il risultato è ottimo e con poco sforzo ed ingredienti semplici e sempre presenti in una cucina casalinga. L'unica difficoltà è tirare la pasta a sfoglia finissima, ma basta non fare quantità esagerate!
Ingredienti per 4 persone
  • 250 gr farina bianca
  • 1 uovo intero
  • 1 presa di sale
  • acqua quanto basta (circa 50 ml)
Procedimento - Preparare l'impasto
In un ripiano da lavoro versare la farina e praticare un buco in mezzo formando un cratere, al suo interno inserire l'uovo intero con una presa di sale. Con le dita ammalgamare l'uovo con la farina circostante con movimento circolatorio, aggiungere un pò per volta l'acqua facendo attenzione ad incorporarla gradatamente all'impasto. La farina circostante disposta come cratere funge da "muro" all'acqua inserita, attenzione che non straripi altrimenti vi ritroverete un rigagnolo d'acqua che corre senza meta per tutto il ripiano di lavoro!Aggiungere quanta acqua quanta serve per formare una pallina di pasta consistente, non appiccicosa ma liscia come una pasta per pizza, piuttosto dura ma non troppo altrimenti il passaggio successivo che consiste nel tirare col mattarello la pasta a sfoglia, risulterà molto faticoso!

Procedimento - Tirare la pasta a sfoglia
Una volta creata una palletta consistente di pasta, disporla su un ampio ripiano liscio, preferibile marmo o legno, spolverare la superfice del ripiano con un pò di farina e cominciare a tirare la pasta col mattarello. In questo procedimento ci vogliono i muscoli e pazienza, perchè per una buona riuscita è necessario tirare la pasta a sfoglia finissima, come un lenzuolo, avendo cura che sia di spessore uniforme nella sua interezza. Se non avete molto spazio su cui tirare la pasta, o se il mattarello non è sufficientemente grande, tagliare la pasta in due parti e lavorare una parte alla volta (risultato è doppio lavoro!). Quando avrete ottenuto una pasta molto fine, non appiccicosa ne tantomento bianca di farina, arrotolarla su se stessa formando una specie di strudel e con un coltello tagliare il rotolo a strisce della distanza di circa un centimetro, a piacimento si possono fare tagliatelle più fini di 5mm, o più grossolane di 2 cm. Le strisce di pasta vanno srotolate come fosse un metro da sarta, la parte più divertente del processo.

giovedì 4 aprile 2013

Maritozzi romani, ovvero Focaccine morbidose

Maritozzi romani, ovvero focaccine morbidose Maritozzi romani, ovvero Focaccine morbidose
La ricetta originale da cui ho preso spunto è per la preparazione dei Maritozzi romani, in cui si prevede nell'impasto l'utilizzo di pinoli ed arancia candita. Usanza per i Maritozzi è quella di farcirgli con cioccolato fuso, ma in questo post la ricetta originale è stata alterata, creando le Focaccine morbidose, morbide e profumate, da mangiare in un sol boccone senza ulteriori aggiunte di creme.

giovedì 21 marzo 2013

Colomba di Pasqua

Colomba di pasqua
Colomba di Pasqua

 La Colomba Pasquale, assime al panettone di Natale sono i dolci industriali che preferisco. In commercio si trovano Colombe di Pasqua a modici prezzi e direi anche molto buone, ma come al solito ho voluto strafare sperimentando il dolce con le mie mani. Non avendo assolutamente alba di come si prepari questo particolare dolce lievitato, ho fatto una breve ricerca su internet e mi sono soffermata sul blog Giallo Zafferano, che esaustivamente ha colmato tutte le mie lacune.
Ovvio affermare che ho messo il mio zampino, modificando (con parsimonia) gli ingredienti d'origine. Il procedimento è esattamente come in tutti i blog lo descrivono: lungo e laborioso! Ma non scoraggiatevi perchè la soddisfazione finale, per non parlare del profumo, della morbidezza, dell'aroma della Colomba Pasquale fatta in casa, supera di grand lunga un giorno e mezzo di lavoro con 5 step per l'impasto!
Da puntualizzare che questo post è frutto del primo esperimento per fare la colomba di pasqua, infatti mi sto preparando per sperimantare un'altro procedimento, se avrà esito positivo ve lo segnalerò subito!
Ingredienti per una Colomba di circa 1,5 Kg
  • 650 gr farina (di cui 200 Manitoba)
  • 70 ml acqua
  • 70 ml latte
  • 180 gr burro
  • 180 gr zucchero
  • 15 gr lievito di birra
  • 1 cucchiaino di sale
  • 50 gr miele
  • 1 bustina vanillina
  • 1/2 bacca vaniglia
  • 1 buccia di limone grattuggiata
  • 70 gr arance candite
  • 70 gr cedro candito
  • 4 uova (2 tuorli, 2 interi)
Ingredienti per la glassa
  • 2 albumi
  • 80 gr mandorle tritate
  • 50 gr mandorle intere con buccia
  • 80 gr zucchero a velo
  • 50 gr granella di zucchero
1° Impasto: Sbriciolare il lievito di birra e scioglierlo in 50 ml di liquido tiepido (io preferisco utilizzare metà latte intero mescolato con un'altra metà di acqua), aggiungendo 100 gr di farina manitoba. Creare una palla liscia e omogenea e porla in una ciotola per la prima ora di lievitazione in ambiente caldo.
2° Impasto: Prendere l'impasto lievitato, aggiungere gradatamente 80 ml di liquido (acqua o latte sempre tiepido) con 100 gr di farina manitoba ed impastare per bene fino ad ottenere nuovamente una palla liscia e setosa. Riporre la pasta in una ciotola e lasciar lievitare per un'ora in ambiente caldo. I primi due impasti sono molto facili e non ho notato grossa differenza tra il primo e il secondo, ma preparatevi perchè il bello deve ancora avvenire!.

martedì 5 febbraio 2013

Dolcetti al cocco con cioccolato fondente

Maritozzi romani, ovvero focaccine morbidose
Dolcetti al cocco con cioccolato fondente
La ricetta dei dolcetti al cocco è facilissima, veloce da preparare ed escono sempre bene, e a chi non piace il cocco?!
Esistono una varietà infinita di biscottini al cocco e questa ricetta è presa da quella segnalata sulla confezione del cocco grattuggiato, con l'aggiunta di qualche ingrediente preso quà e là, provato, sperimentato e da me approvato, ora ve la illustro! Le dosi sono come al solito per quantità industriali, ma basta dimezzare le dosi e il successo è garantito.

martedì 29 gennaio 2013

Torta Giordana-tipo torta margherita

Documento senza titolo
Torta Giordana (tipo torta margherita)
Il vero nome di questa morbida torta non l'ho mai conosciuto, di conseguenza, ho battezzato il dolce col nome della signora che mi ha fornito la ricetta: Giordana.

giovedì 3 gennaio 2013

Gubana Nonna Elena, rivisitazione del dolce tipico friulano

Gubana, dolce tipico Friulano delle valli del Natisone
Gubana Nonna Elena
Ricetta rivisitata e denominata Gubana di Nonna Elena!
Tutti in friuli conoscono la Gubana, diverse aziende produttrici la esportano in tutta Italia, ma non del tutto soddisfatta, ho riscoperto una ricetta per poterla fare con le mie mani e dopo diversi tentativi e sperimentazioni ho perfezionato e vi assicuro che è fenomenale! So già che mi pentirò a svelare tutti i miei segreti, ma la mia vanità è più forte! Questa Gubana Nonna Elena è più leggera nell'impasto, come un panetto dolce perchè contiene meno burro, e sicuramente molto più liquorosa per via di un mix esplosivo ed abbondante di liquore, a cui non serve aggiungerne altro per l'impiattamento!

Per l'occasione ho rivisitato il testo del blog per 3 giorni, pesando gli ingredienti anche quelli normalmente dosati ad occhio, misurando la temperatura, tenendo controllato il tempo, l'umidità, una precisione maniacale, per chi si vuole cimentare il successo è garantito! Seguendo le dosi riportate di seguito si ottiene una Gubana gigante di ben 1,4 Kg, consigliabile farne 2 abbondando con il ripieno.






Ingredienti per la pasta (rivisitazione di Nonna Elena!) 
Gli ingredienti per la pasta originali li ho rivisitati per ottenere una pasta più alta, morbida e
gustosa, ripresa dalla ricetta dei maritozzi, comunemente denominati da me le "focaccine morbidose". Per chi ha l'occasione suggerisco di provare prima quella originale, fare qualche prova e poi quella rivisitata, e scegliere quella che piace di più.
  • 350 gr farina (metà 0 e metà 00)
  • 140-170 ml acqua tiepida e latte (1/2 acqua, 1/2 latte)
  • 60 gr zucchero
  • 60 gr burro
  • 16 gr lievito di birra (2/3 cubetto)
  • 2 uova intere
  • 3 cucchiai olio di oliva
  • 1 bustina vanillina
  • 1 cucchiaino raso di sale
  • 1/2 buccia di limone grattuggiato a piacere
Consigli per la lievitazione
La pasta con lievito di birra è complessa, e servono anni di esperienza e trucchi per una buona riuscita, nonostante ciò non riesce sempre, perchè ci sono molti fattori che influiscono: l'umidità, la temperatura, il tempo.
UMIDITÀ - Il barometro che ho in casa è un buono strumento per calcolare l'umidità, dalla mia modesta esperienza ho notato che l'umidità ideale per una buona lievitazione è di 40%-50% , se troppo secco (30% la pasta diventa secca e sfibrata) o troppo umido (oltre 60% la pasta diventa pesante e gommosa) non riesce a lievitare.
TEMPERATURA - Fondamentale è lasciarla riposare in un ambiente privo di sbalzi di temperatura e piuttosto caldo, io lascio riposare la pasta all'nterno del forno spento, di finco alla stufa, così l'ambiente si riscalda in modo omogeneo e naturale, raggiunta la temperatura di 22°C inizia a lievitare fortemente, oltre i 24°C in 30 minuti cresce a dismisura!
TEMPO - Una ora e mezzo di tempo per la lievitazione non è la regola! Certe volte in 30 minuti inizia gia a lievitare, mentre altre volte sono necessarie adirittura 4 ore: il segreto è non avere fretta, non lievita a comando, ma bisogna aspettare il giusto tempo perchè cresca.
Nella foto il prima e il dopo della pasta BEN lievitata, dopo circa 4-5 ore di riposo, il canovaccio umido serve solo per non far venire la crosta in superficie, ma se cè una buona umidità, in ambiente chiuso senza luce questo non accade.





Ingredienti per il ripeno (rivisitazione di Nonna Elena!)
Nella ricetta originale (http://cucinaretorte.blogspot.it/2013/01/gubana-dolce-tipico-friulano-ricetta.html) è segnato di utilizzare noci, invece le ho quasi totalmente sostituite con le nocciole. Le noci se utilizzate in eccesso tendono a rendere amaro l'impasto, mentre le nocciole rigorosamente di ottima qualità rendono l'impasto dolce e croccante. Le nocciole sono di alberi di casa, spaccate una ad una e tostate per 10 minuti per far essicare la pellicina ed infine pulite da residui rendendole bianche e croccanti. I cedrini canditi danno un tono polposo al composto, in alcune ricette sono sostituiti da fichi secchi o prugne, ma in assoluto preferisco i cedri canditi; possono essere sostituiti dalla macedonia candita, il sapore è diverso, ma nel complesso non stona, solo che le cigliegie condite rosse o verdi hanno colori troppo accesi e si notano notevolmente nell'impasto, ma non al palato.
  • 100 gr nocciole
  • 50 gr mandorle
  • 40 gr pinoli
  • 30 gr noci
  • 100 gr uvetta
  • 100 gr zucchero
  • 30 gr cedrini a pezzetti (o macedonia candita)
  • 50 gr amaretti sbriciolati
  • 30 gr biscotti secchi
  • 50 gr burro
  • 100 ml grappa e/o rum, marsala e/o cognac
Procedimento - La pasta lievitata
In una capiente terrina inserire la farina, aggiungere il lievito di birra fresco sbriciolato, lo zucchero, un cucchiaino raso di sale, le uova, l'olio d'oliva e cominciare a mescolare. Aggiungere gradatamente l'acqua mescolata con latte precedentemente riscaldato, non bollente, altrimenti si rischia di amazzare la lievitazione sul nascere! La parte liquida è sempre un'incognita, se cè sufficiente umidità nell'aria ne serve meno della quatità disegnata (50 ml in più o in meno), la giusta consistenza dell'impasta si deve sentire fra le mani, se troppo secca non si amalgama allora aggiungere un goccio di latte, altrimenti se è troppo umida aggiungere farina ma con parsimona!
Mescolare grossolanamente da prima nella terrina, dopo di che, quando l'impasto inizia ad ammalgamare versarlo nel piano di lavoro. Impastare energicamente fino ad ottenere un impasto liscio e morbido, aggiungerei anche setoso e VIVO! Ebbene sì, vivo, perchè lo sentite fra le mani che sta gia crescendo, il lievito con il calore dei liquidi, miscelato al calore e al movimento dalle mani, si innesca. Continuare ad impastare per almento 10 minuti, sbattendo ogni tanto il panetto sul ripiano, se il composto risulta appiccicoso aggiungere una spolverata di farina. Per chi non ha tempo, e utilizza robò da cucina per l'impasto lo utilizzi pure, è una valida alternativa, ma di certo io non lo userei, perchè togliermi il piacere di impastare la pasta a mano è un delitto!
Utilizzare la stessa terrina dell'impasto per la lievitazione, consiglio di versare un filo d'olio sul fondo della terrina, così non si appiccica ai bordi. Lasciar lievitare in ambiente tiepido (almeno 22 °C) senza sbalzi d'aria per il tempo necessario per la lievitazione, variabile da 2 a 4 ore. Mai avere fretta! Per chi ha timore delle correnti d'aria una ottima alternativa e coprire con pellicola trasparente da cucina la ciotola.
Procedimento - Il ripeno
In una ciotola mettere ad amollare l'uva passa nel liquore per almeno 2 ore (il tempo necessario per la lievitazione). La miscela esplosiva che utilizzo è ad occhio, non doso i liquidi, perchè variabili dalla quantità dell'uva passa e dalla disponibilità della dispensa, ma per l'occasione ho misurato il liquore e sono giunta ad una conclusione: la stessa quantità di peso dell'uva passa equivale alla stessa quantità di liquore, vale a dire su 100 gr di uva passa ci vuole 100 ml di liquore (un bicchiere da vino colmo).
Per la miscela liquorosa utilizzo: 2 parti di rhum creola ambrato per dolci, 1 parte di rhum bianco, 2 parti grappa di vinaccia ed 1 parte di brendy o marsala. Il liquore deve coprire a filo l'uva passa.
Tritare in frullatore le noci, le nocciole e le mandorle piuttosto finemente, ma non troppo, il risultato deve essere granuloso, inserire il tutto in una capiente terrina ed aggiungere gli amaretti e i biscotti tritati in polvere, i pinoli, lo zucchero, tritare a pezzettini piccoli il cedro candito. Aggiungere il burro tagliato a pezzetti e l'uva passa ammollata con tullo il liquore rimasto (parte viene assorbito dall'uva passa). Mescolare con un cucchiaio, facendo attenzione a sciogliere il burro creando un amalgama pastosa, granulosa ma omogenea. Se il composto risultasse troppo secco aggiungere un pò di grappa o altro liquore.



Procedimento - Stendere la pasta
Quando la pasta è radoppiata di volume rovesciare l'impasto della terrina sul ripiano infarinato, dandogli una forma allungata. Col mattarello stendere la pasta dello spessore di circa 1/2 cm dimensioni rettangolari di circa 40x20 cm.





Procedimento - La farcitura
Stendere il ripieno cremoso su tutta la superficie, in modo delicato ed omogeneo. Se si preme troppo si rischia di massacrare la pasta gia stressata dal mattarello, meglio stendere fino ai bordi l'impasto altrimenti le estremità della gubana risultano solo di pasta e niente farcitura.
Arrotolare la pasta seguendo il lato lungo, come per lo strudel, e dargli una forma a spirale, tipica siluette della Gubana, dove una delle punte è in basso, mentre l'altra risulta in cima alla spirale, non troppo sporgente altrimenti si rischia di bruciacchiarla durante la cottura (brutalmente detto ha la forma della cacca dei cartoni animati...). Più difficile da spegare che da fare, basta vedere la foto esplicativa, in questo caso la lunghezza del rotolo era superiore ai 55 cm.
Adagiare il dolce su una teglia con carta forno e lasciar riposare per circa un'ora, tempo in cui avviene la seconda lievitazione.


Procedimento - Spennellare ed infornare
La Gubana prima di essere infornata deve essere ben spennellata con uovo sbattuto ed una buona dose di zuccero granulare cosparso su tutta la superficie. Infornare immediatamente a 200°C per 40 minuti circa. Se avete la fortuna di avere un forno a legna sarebbe l'ideale, ricordandosi di girare la gubana dopo circa 15 minuti, se la parte alta risultasse troppo scura non mettete legana a fuoco, altrimenti si rischia che esternamente è troppo cotta, mentre al centro, essendo il punto di più spessore, la pasta non risulterà ben cotta ma ancora gommosa e cruda.



Come servire la Gubana
La Gubana, se consumata lo stesso giorno è morbida come una brioche, e il miglior consiglio da dare è divorarla al volo! Invece, se la dovete servire qualche giorno dopo è usanza tagliarla a fette, riscaldarla in forno per qualche minuto e prima di servirla, ancora tiepida, spruzzare il dolce con Sligovich o grappa e bon apetì! Per l'occasione mi sono dedicata addirittura a foto artistiche, dove nello sfondo si trova la stufa a legna "spoler" artefice della cottura!

mercoledì 2 gennaio 2013

Gubana, dolce tipico Friulano

Gubana ricetta originale, dolce tipico Friulano delle valli del Natisone
Gubana - Ricetta originale (?)

A grande richiesta, finalmente, la ricetta della Gubana! Per l'occasione ci sono ben due ricette, una è ripresa da una ricetta pubblicata, l'altra è rivisitata dalla sottoscritta nel post "Gubana Nonna Elena"(http://cucinaretorte.blogspot.it/search?updated-min=2013-01-01T00:00:00-08:00&updated-max=2014-01-01T00:00:00-08:00&max-results=2). Dolce tipico del Friuli, in particolari delle valli del Natisone, in prossimità del fiume Isonzo, la Gubana è un prodotto storico della cultura friulana, prodotto nel periodo invernale con ingredienti di stagione che un tempo erano considerati poveri come noci, nocciole, uva passa, ecc.

La Gubana, essendo un dolce a base di pasta lievitata con lievito di birra, e farcito con frutta secca, tende a seccarsi in pochi giorni, ciò nonostante la sua fragranza dura anche per un mese e per risvegliare la sua originale morbidezza è tradizione tagliarla a fette, infornare per ammorbidire la pasta, e servire con una spruzzata di Sligovich, grappa tipica della Slovenia (non a caso è confinante con le valli del Natisone), liquore di 40°C distillato dalle prugne, oppure in sostituzione si può utilizzare la grappa friulana di vinaccia.